Laboratorio di Foto Narrazione “LE GEOMETRIE DELL’ANIMA” in collaborazione con la Dott.ssa Noemi Bitonti
“Quando l’anima desidera sperimentare qualcosa, proietta davanti a sé un’immagine dell’esperienza, per poi entrare dentro di essa.”
(Meister Eckart)
Esiste un fortissimo legame tra la fotografia e la cura di sé. La foto in terapia è un potente mezzo di esplorazione di sé e del non verbale, soprattutto nei casi in cui è difficile la verbalizzazione in considerazione della valenza comunicativa più veritiera del non verbale sulle nostre emozioni e sul nostro inconscio. La fotografia si rivela facilitatore nella narrazione di sé e della storia delle persone, superando i limiti e le difese dei resoconti verbali. Attraverso il processo creativo la fotografia si fa custode di ciò che vive nelle zone oscure e protette della psiche, richiamando gli aspetti feriti o smembrati di noi alla vita, per la perpetua ri-fioritura.
F o t o g r a f i a e g r u p p o: u n o s p a z i o p e r c o n o s c e r s i , c o n f r o n t a r s i , c r e s c e r e
I laboratori esperienziali a mediazione fotografica nascono come virtuosa coniugazione del dispositivo di gruppo e della fotografia per la promozione del benessere dell’individuo. Sono uno spazio di crescita personale in cui la fotografia diventa strumento per esplorare i propri vissuti, confrontarsi con l’altro, nutrire la capacità immaginativa, aprire nuovi spazi di pensiero. Si rivolgono ad un massimo di 10 partecipanti adulti, dai 18 anni in su. Hanno una durata di un’ora durante la quale la fotografia viene utilizza nella sua accezione sia di strumento evocativo per accedere ai vissuti profondi che di facilitatore nel confronto con l’altro.
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